DEFINIZIONE
DEFINIZIONE
La professione del Counselor
La professione del counselor nasce negli Stati Uniti negli anni Trenta del secolo scorso come risposta alle due correnti già allora ben note: la psicanalisi e il comportamentismo. Alcuni approcci, e in particolare “La terza forza” (umanesimo, esistenzialismo e Gestalt), si concentrano sul benessere e sulla qualità della vita anziché sul disagio e sulla sofferenza, sulla prevenzione anziché sulla cura, sulla salute mentale anziché sulla patologia; il professionista non si pone più come “esperto dei pazienti”, ma aiuta i clienti, partecipanti attivi e protagonisti della propria vita, a trovare risposte, a compiere delle scelte, ad attivare le proprie risorse, a percorrere le loro strade.
Inoltre, la crisi economica e le sue conseguenze, fanno emergere un bisogno ad un altro tipo di percorso d’aiuto, più breve ed efficace. Negli anni a seguire, il counseling si sviluppa in modo esponenziale, creando un’altra cultura nell’ambito della relazione d’aiuto. Negli anni Cinquanta la professione approda in Europa, in particolare in Inghilterra e anche in questo paese si diffonde su tutti gli ambiti:
psicologico, sanitario, educativo, sociale, aziendale e legale.
In Italia il counseling si introduce a fine anni Ottanta e, con l’ordinamento della professione dello psicologo e della figura dello psicoterapeuta, diventa sempre più chiaro il bisogno di introdurre una professione che intervenga in tutte quelle situazioni in cui non è necessaria una psicoterapia: crisi di transizione, processi evolutivi, eventi traumatici quale malattia, situazioni conflittuali e di disagio relazionale, orientamento e decisioni esistenziali, miglioramento della qualità della vita.
Il counseling in Italia si sta diffondendo nelle scuole, negli ospedali, negli studi legali, nelle aziende, nel terzo settore (ad esempio nelle comunità per mamme e bambini o per minori), ma anche in studi privati. Dal 2005 circa sono stati progressivamente introdotti i servizi di counseling nei Centri per le Famiglie della Regione Emilia Romagna, come risposta ad una richiesta né sanitaria né assistenziale, in situazione di disagio evolutivo familiare.
Particolare rilevanza sta prendendo l’intervento in ambito interculturale, trasversale a tutti i settori.
La parola “counseling” è un termine con un proprio significato e non è stata tradotta in italiano sia perché non esistono termini nella nostra lingua che possano esprimere compiutamente questi concetti sia perché entrerebbe in conflitto con altri ruoli professionali (quale consigliere comunale o consulente aziendale). La parola “counseling” può essere scritta con una elle (versione inglese americana) o con due elle (versione britannica).
A seguito la definizione sviluppata dal Comitato Scientifico di AssoCounseling (di cui Edelstein fa parte) e approvata dall'assemblea dei soci di AssoCounseling in data 2 aprile 2011:
Il counseling professionale è un'attività il cui obiettivo è il miglioramento della qualità di vita del cliente, sostenendo i suoi punti di forza e le sue capacità di autodeterminazione.
Il counseling offre uno spazio di ascolto e di riflessione, nel quale esplorare difficoltà relative a processi evolutivi, fasi di transizione e stati di crisi e rinforzare capacità di scelta o di cambiamento.
E' un intervento che utilizza varie metodologie mutuate da diversi orientamenti teorici. Si rivolge al singolo, alle famiglie, a gruppi e istituzioni. Il counseling può essere erogato in vari ambiti, quali privato, sociale, scolastico, sanitario, aziendale.
Counseling sistemico
A seguito, la definizione di counseling sistemico, sviluppata da Edelstein e pubblicata nel suo libro: Il counseling sistemico pluralista. Dalla teoria alla pratica. Ed Erickson, 2007:
“Il counseling è un’attività professionale d’aiuto che, attraverso la relazione fra professionista e cliente (individuo, famiglia o gruppo), mira a facilitare processi di cambiamento, a rinforzare percorsi evolutivi e a migliorare la qualità della vita, valorizzando sia le risorse sia le relazioni con l’ambiente circostante”. (pag. 21).
Il pensiero sistemico nasce negli anni Trenta negli Stati Uniti come teoria (“La Teoria Generale dei Sistemi”, il cui padre fondatore è considerato Ludwig von Bertalanffy) e, negli anni Cinquanta, si sviluppa come approccio specifico, inizialmente indirizzato alla famiglia e alla coppia. Condivide i presupposti della “Terza Forza” (umanesimo, esistenzialismo e Gestalt), ma si differenzia in quanto sposta il proprio fuoco dalla persona alle relazioni, dedicando particolare attenzione all’ambiente, all’ecologia, all’interconnessione fra tutti gli elementi in rete e alla complessità dei sistemi viventi. Inoltre, abbandona il classico pensiero lineare di causa-effetto per adottarne uno circolare. Il nuovo paradigma incorpora:
- una visione olistica del mondo, considerato come un insieme integrato di parti interagenti;
- una visione ecologica che riconosce l’interdipendenza di tutti i fenomeni e il fatto che, come esseri viventi, incidiamo sui e dipendiamo dai processi ciclici della Natura;
- una visione processuale che osserva i sistemi in equilibrio e in continuo divenire. Questi tre elementi collaborano per costruire uno sguardo che valorizza l’eredità del passato (non in senso deterministico), la dinamicità della vita (il presente) e l’ipotizzazione di scenari futuri.
Le parole chiave sono sistema, ruoli, confini, famiglia, generazioni, comunicazione, relazioni, paradossi… Emerso inizialmente nella sponda Est e in quella Ovest degli Stati Uniti, l’approccio sistemico fa nascere negli anni Settanta in Italia una seconda generazione (e in particolare a Roma e Milano) che, successivamente, si diffonde in tutto il mondo. Le parole chiave del Milan Approach sono ipotizzazione, circolarità, neutralità, domande… Quelle di Roma genogramma, trigenerazionale, scultura familiare, emozioni, affetti… La seconda metà degli anni Ottanta e i Novanta, periodo post-moderno e figlio di quello post-coloniale, considera le culture “altre” come portatrice di valori ugualmente degni.
Si crea un nuovo equilibrio tra culture, classi e persone, si ambisce ad un regime democratico ed equo che restituisca dignità ad ogni partecipante. Il linguaggio diventa lo strumento principale per raggiungere gli obiettivi democratici. Si “scopre” che la realtà è soggettiva, è un prodotto della negoziazione fra l’attribuzione di significati dei partecipanti allo scambio comunicativo. E’ l’era del sociocostruzionismo.
Nasce l’approccio narrativo, con la convinzione che il pensiero umano abbia forma e struttura narrativa, ci si sofferma sull’importanza della molteplicità dei punti di vista, si cerca di ampliare la prospettiva delle storie, si co-costruiscono storie che offrono maggior libertà e autonomia, si introduce la dimensione del ricordo e della memoria, delle aspettative e dei desideri, in un racconto vissuto nel presente, che può cambiare le emozioni rispetto al passato e al futuro, ci si allontana dalla pretesa di costruzione di storie vere, si rinuncia a prove e dimostrazioni, alla concezione obiettiva del pensiero paradigmatico.
Infine, non esiste più un modello normativo e ideale, bensì uno pluralista che considera i diversi modelli con le proprie caratteristiche e funzioni. Le parole chiave sono pregiudizi, premesse, parità, co-costruzione, storie, narrazioni, autobiografia, memoria, orizzonti possibili… Emerge la terapia sistemica individuale, oltre a quella familiare e di coppia, e i presupposti costruzionisti aprono il solco al counseling sistemico che si arricchisce degli approcci precedenti. Le scuole sistemiche sono tante, e fanno riferimento a diversi approcci sistemici. Ma questi approcci, pur diversi, hanno alcuni elementi in comune: tutti gli approcci sistemici lavorano per raggiungere un cambiamento desiderato e contrattato tra professionista e cliente; tutti si soffermano sulle relazioni, lavorano sulle risorse, valorizzando l’individuo e l’ambiente circostante.
Edelstein, aprile 2009 (per sito SICIS).
Counseling sistemico pluralista
Il modello sistemico pluralista ideato da Edelstein e sviluppato insieme allo staff docenti della scuola, considera e intreccia diversi approcci delle scuole sistemiche anziché focalizzare uno o due singoli approcci: milanese (Boscolo e Cecchin), costruzionista e narrativo (post-moderno), strutturale (Minuchin) e comunicativo-umanista (Satir). In questo modo la complessità viene considerata anche attraverso l'attenzione alle semantiche e al verbale, allo spazio, al corpo e alle emozioni. La narrazione nasce nelle parole, ma anche attraverso tecniche espressive come il collage o la scultura umana.
In contesti non strettamente clinici, il counselor ad orientamento sistemico-pluralista opera concentrando l'attenzione sulle relazioni; si avvale degli strumenti della comunicazione - verbale e non - per valorizzare le risorse dei diversi sistemi nei contesti di riferimento, per facilitare le evoluzioni trasformative e i processi di cambiamento. Particolare attenzione viene posta ai processi emotivi e alla relazione fra counselor e cliente.
OBIETTIVI
OBIETTIVI
- Offrire strumenti per migliorare le relazioni interpersonali.
- Avere una maggior conoscenza e consapevolezza di sé: biografia e stile personali, pregiudizi, appartenenze culturali.
- Acquisire un pensiero pluralista e "cosmopolita" (anziché etnocentrico) con particolare attenzione alla diversità.
- Imparare a lavorare sulle risorse e ad attivarle.
- Proporre teorie e tecniche per affrontare con individui, famiglie, gruppi e organizzazioni:
- questioni evolutive;
- gestione dei conflitti;
- crisi e fasi di transizione;
- eventi traumatici;
- condizioni di disagio, disadattamento e marginalità psico-sociale.
E' previsto un lavoro di sviluppo personale che approfondisce la conoscenza del "sé":
biografia personale, storia familiare, pregiudizi, relazioni all'interno del gruppo.
STRUTTURA
STRUTTURA del corso di Counseling
Ogni anno il corso di Counseling comprende un corso base di 170 ore:
- 80 ore Gruppo base: 10 incontri che si terranno nella giornata di sabato, dalle 09.30 alle 17.30. Teorie, tecniche, supervisione di casi, sviluppo personale e lavoro di gruppo.
- 20 ore Seminario residenziale: un ritiro sabato e domenica fuori città di tutta la scuola. Lavoro sul sé e sulle relazioni.
- 30 ore Seminari teorico tematici promossi da Shinui: tre seminari di sabato (mattina e pomeriggio).
- 20 ore Seminari teorico tematici a scelta e concordati con la Scuola.
- 20 ore Elaborati scritti
Inoltre sono previsti:
- un tirocinio pratico di 150 ore complessive;
- 30 ore di supervisione di gruppo sul tirocinio;
- 10 ore di percorso personale;
- la presentazione di una tesi alla fine del percorso.
La metodologia di lavoro del triennio della scuola di Counseling è organizzata attorno a moduli tematici gestiti dallo staff docenti. In questo modo, ciascun gruppo, di massimo 15 partecipanti, viene accompagnato ogni anno nelle lezioni di base da più docenti, evitando la presenza di un singolo didatta nell'arco dell'intero anno di studio.
La scuola si avvale della collaborazione di esperti di fama nazionale ed internazionale (vedi "collaborazioni").
TIROCINI
A partire dal secondo anno gli allievi del corso di Counseling svolgono il percorso di lavoro pratico, sotto la supervisione di un responsabile designato dalla scuola; per la valutazione del tirocinio è prevista la presentazione di una relazione iniziale e quella di una relazione finale che viene discussa di fronte al supervisore, al responsabile dei tirocini e al responsabile della scuola e all'eventuale tutor del servizio.
Questa esperienza lavorativa, di complessive 150 ore, si configura come un progetto personalizzato che ciascun allievo può avviare all'interno di un servizio (proprio o esterno). Il percorso individuale viene effettuato presso enti con cui Shinui stipula una convenzione. In questo modo, l'ideazione di nuovi progetti di counseling possono creare nuove opportunità lavorative. Presso Shinui è possibile svolgere tirocinio di counseling psicologico (con l'ausilio dello specchio unidirezionale) e di counseling socioeducativo sul territorio (all'interno dei progetti da noi attivati e gestiti). Il tirocinio viene supportato da supervisione da parte dei docenti.
SUPERVISIONE
Gli allievi della scuola di Counseling sono tenuti a svolgere, durante il tirocinio di 150 ore, almeno 30 ore di supervisione di gruppo (minimo 8 partecipanti).
Le supervisioni, a cadenza mensile, saranno organizzate in cicli di 10 incontri di 3 ore ciascuno e verranno svolte insieme ad ex allievi per arricchire l'esperienza (€ 350 + IVA complessivi).
TESI
Alla fine del corso di Counseling ciascun allievo presenterà una tesi che dovrà collegare la specificità del proprio lavoro e del progetto di tirocinio con le tematiche trattate durante il corso. La tesi viene discussa con una commissione composta dai docenti della Scuola. La discussione della tesi e il successivo esame di iscrizione al Registro Nazionale dell'associazione professionale di categoria danno diritto all'iscrizione ad AssoCounseling.
Per la stesura della tesi ogni allievo dovrà scegliere un relatore tra i docenti della scuola e concordare con lui la tematica da sviluppare nell'elaborato.
La scelta del relatore avviene quando l'allievo:
- Ha presenziato a tutte le lezioni necessarie del triennio nel Gruppo base.
- Ha svolto tre seminari residenziali.
- Ha partecipato ai quindici seminari teorico-tematici, concordati con il tutor e il responsabile (Emanuele Zanaboni).
- Ha consegnato tutti gli elaborati scritti richiesti nel triennio.
- Ha redatto il progetto di tirocinio, concluso l'esperienza di lavoro pratico e stilato la relazione conclusiva del tirocinio.
- Ha ricevuto da parte della segreteria e della responsabile della Scuola la lettera di ammissione alla discussione della tesi.
Clicca qui per scaricare il modello da utilizzare per il frontespizio della tesi.
SISTEMA DI VALUTAZIONE INTERMEDIO E FINALE
Durante il corso sono previsti colloqui individuali, presentazione di lavori anche scritti, presentazione di letture nel gruppo base, gestione di incontri a livello individuale o di gruppo, partecipazione a giornate congressuali con eventuale presentazione di relazioni.
Durante il primo anno e il secondo sono previste prove scritte (una all’anno) configurate come momenti di autovalutazione.
La tesi viene discussa in presenza di una commissione composta dai docenti della scuola e da un’esterna.
Per gli elaborati scritti e lo svolgimento della tesi verranno riconosciute ulteriori 60 ore complessive.
DESTINATARI
DESTINATARI
Il corso è destinato a persone in possesso di laurea o diploma universitario anche rilasciato da università straniere, o diploma di scuola superiore. Possono essere ammesse al corso professionalità che operano nell'ambito psico-socio-sanitario, educativo e legale, ovvero in settori che richiedono competenze comunicative e relazionali.
Oltre al titolo viene richiesta l'esperienza lavorativa nel campo (compreso volontariato) e maturità e sensibilità personale.
Verranno effettuati colloqui motivazionali per l’ammissione alla scuola. Nel caso in cui il percorso non fosse adatto alla persona verrà svolto un ulteriore colloquio di orientamento.
DOCENTI
DOCENTI
Dott. Cecilia Edelstein (Responsabile)
Dott. Anna Consiglio,
Dott. Luigi Ubbiali,
Dott. Emanuele Zanaboni,
Dott. Beppe Pasini,
Dott. Martine Bucci.
TUTOR
Ciascun tutor segue un gruppo della scuola di counseling per tutto il triennio e ha come mansioni quattro aree di intervento:
- Gruppo - Accompagnamento e supporto alla costituzione del gruppo e alle sue dinamiche.
- Singolo - Accompagnamento di ogni singolo allievo nei percorsi personali.
- Orientamento - Accompagnamento per ogni singolo allievo, nella scelta del tirocinio e dell'argomento di tesi, aiutandolo a definire l'ambito che più gli si addice per poi svilupparlo.
- Docenza - Affiancamento dei docenti mantenendo un filo conduttore tra gli stessi, tra i diversi moduli tematici e con il gruppo.
PROGRAMMA
PROGRAMMA
Tematiche del gruppo base
10 lezioni annue da maggio a Pasqua (pausa estiva di due mesi, pausa natalizia, intervallo di circa un mese tra un anno scolastico e quello successivo)
1° anno -Teorie di base e lavoro esperienziale sul sé e sul gruppo (80 ore)
- Introduzione alla professione counseling, alla relazione d'aiuto e al modello sistemico pluralista
- Primo modulo - IL GENOGRAMMA
- Ciascun allievo espone il proprio genogramma nel gruppo.
- Lavoro autobiografico sul sé e sulla propria storia familiare.
- Costituzione del gruppo con particolare attenzione al clima, ai processi comunicativi e alle relazioni che iniziano ad istaurarsi.
- Secondo modulo - TEORIE DELLA COMUNICAZIONE
- Ascolto attivo
- Comunicazione verbale
- Comunicazione non verbale o analogica
- Il linguaggio del corpo
- Complementarietà e simmetria nelle relazioni
- Relazione e contenuto
Teoria ed esercitazioni.
- Terzo modulo - TEORIE SISTEMICHE
- I concetti di sistema e di contesto
- Teorie cibernetiche
- Teorie dell’osservatore
- Post-modernismo e Socio-Costruzionismo
Teoria ed esercitazioni.
- Quarto modulo - I CICLI DI VITA
- Costruzione sociale dei ruoli (Teoria dei ruoli)
- Modelli di gender
- Cicli, fasi di transizione e crisi evolutive
- Le fasi del ciclo di vita della coppia e della famiglia
- La prospettiva pluralista dei modelli familiari
Teoria e lavori esperienziali sul sé dell'allievo
Conclusione e introduzione ai percorsi di counseling
2° anno - Tecniche sistemiche di lavoro nel counseling (80 ore)
- Primo modulo - MODELLO PLURALISTA
- La fase di consulenza
- L'analisi della domanda
- Il "contratto" di lavoro
- I percorsi di counseling nel modello pluralista nei diversi ambiti
- Tecniche di base: individuazione dell'emozione predominante, co-costruzione responsabile, compartecipazione emotiva.
- Secondo modulo - APPROCCIO MILANESE (Boscolo e Cecchin)
- Ipotizzazione, circolarità, neutralità ed equidistanza
- Curiosità (Cecchin)
- Domande lineari, circolari, ipotetiche e riflessive
- Terzo modulo - APPROCCIO NARRATIVO E COSTRUZIONISTA
- Narrazioni, autobiografia e conversazioni (Cecchin, Hoffman, Anderson e Goolishian)
- Parole chiave (Boscolo)
- Metafore
- Esternalizzazione e personificazione del sintomo (White)
- Il Reflecting Team (Andersen)
- Quarto modulo - APPROCCIO STRUTTURALE di Minuchin
- La visione strutturale e sana della famiglia
- Famiglie invischiate e famiglie distaccate
- Tecniche dell'approccio strutturale: joining, reframing, enactment, unbalancing, focusing, diversi tipi di alleanze, universalizzazione
- Quinto modulo - COMUNICATIVO UMANISTA di Satir
- La visione umanista sana della famiglia
- Autorealizzazione, autostima, ascolto di sé, le emozioni nella relazione d'aiuto
- La scultura umana
- Sesto modulo - CONCLUSIONE MODELLO PLURALISTA
- I cicli dei percorsi di counseling
- La visita domiciliare
- L'invio
- La valutazione e la chiusura dei percorsi
Teorie ed esercitazioni attraverso la visione di registrazioni, role playing, discussione in gruppo o sottogruppi su casi, sui contenuti e sulle letture.
3° anno - Sapere, saper essere e saper fare.
Approfondimenti e supervisione (80 ore)
- Primo modulo - COUNSELING INTERCULTURALE
- Processi migratori e aspetti psicologici
- Lo sviluppo dell’identità mista di bambini immigrati e seconde generazioni
- Tecniche di base di lavoro nel counseling interculturale
- Secondo modulo - LA CONDUZIONE DEI GRUPPI
- Terzo modulo – IL LAVORO COL LUTTO
- Quarto modulo – IL LAVORO SULLA SESSUALITA’ CON LE COPPIE
- Quinto modulo - SUPERVISIONE di casi nel gruppo (in vivo, simulate)
Ulteriori tematiche:
Lavoro sull'integrazione di teorie, tecniche e stile personale attraverso lo studio di casi e la supervisione di situazioni lavorative e di tirocinio degli allievi.
Lezioni trasversali (o seminari teorico-tematici del sabato):
- Aspetti etici e deontologici del counseling
- Metodologia della ricerca
- Stesura della tesi
- Elementi di diritto di famiglia
Il programma triennale o l'ordine dei moduli può essere leggermente modificato a seconda delle esigenze del gruppo e per questioni organizzative.
Durante i SEMINARI TEORICO TEMATICI potranno essere affrontate le tematiche sopra elencate, ma non necessariamente: talvolta i seminari sono un'opportunità per avvicinarsi a nuove tematiche.
Durante il SEMINARIO RESIDENZIALE alcune delle tematiche elencate vengono affrontate attraverso modalità esperienziali. Inoltre, i principali temi trattati sono:
- appartenenze,
- identità,
- stile personale,
- biografia personale e familiare,
- pregiudizi.
ISCRIZIONI
ISCRIZIONI E COSTI
Il costo annuo è di € 1800+IVA. E' possibile effettuare il pagamento a rate.
Il costo della supervisione organizzata in due cicli di n.5 incontri di 3 ore ciascuno, per un totale di 30 ore, da svolgere durante il secondo e il terzo anno, è di € 250 + IVA per ciclo.
La domanda di iscrizione va presentata allegando il curriculum vitae con foto, una fotocopia del titolo di studio e un versamento di € 100+IVA.
Sono previsti sconti:
- Per iscrizioni congiunte.
- Previa valutazione di bisogni specifici.
E' possibile pagare a mezzo bonifico bancario:
IBAN: IT 10 S 05034 11109 000000001701
Banca di appoggio: Credito Bergamasco - Agenzia di Città Alta
Le iscrizioni alla Scuola sono aperte fino al raggiungimento dei 15 partecipanti al gruppo.
Per ulteriori informazioni rivolgersi alla segreteria.
CALENDARIO
calendario prossimo 1° anno
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